mercoledì 9 giugno 2010

Godzilla: American Kaiju

Come spiegato in precedenza, quella di evitare nei comic books la presenza dei più famosi mostri antagonisti di Godzilla era una scelta non solo narrativa ma anche economica, in virtù del copyright che gravava su ogni singola creazione della Toho Co. Ltd.. Godzilla senza mostri era come raccontare Spiderman senza citare mai Goblin. E così, nei due anni di vita editoriale del re dei mostri in Usa, sono apparse delle creature fantastiche made in Marve surrogati delle creature giapponesi. Del resto nei gloriosi anni '60 la Marvel fece dei mostri e delle “creature dell'altro mondo” uno dei suoi cavalli di battaglia, con testate storiche quali Tales to Astonish o Creatures on the Loose. I mostri apparsi in Godzilla non eguagliano certo per fascino quelli dei maestri della Silver Age (Jack Kirby, Dan Adkins, Steve Ditko...) ma hanno comunque rappresentato quanto di più vicino alle vicende classiche del Godzilla cinematografico si sia potuto vedere nei comic books.
Purtroppo l'esordio dei mostri made in Usa rivali di Godzilla non è dei migliori. La prima “sfida di settore” avviene infatti nel nr. 4, uno dei due albi disegnati da Tom Sutton. Il rivale del nostro protagonista è tale Batragon che, come si può intuire dal nome, altro non è che una mutazione, ingigantita, di un pipistrello divenuto una sorta di dragone anfibio (Bat+Dragon = Batragon....).
La creatura giunge dal nord dell'Oceano Pacifico, di fronte alle coste del Canada e dietro la sua minaccia si nasconde il Dr. Demonicus, un folle supercriminale, definito dallo stesso Moench come «bizarre», che vive in una sperduta isola vulcanica. Più volte Demonicus cercherà di distruggere Godzilla sfruttando le sue orribili creazioni.
Demonicus, chiaramente ispirato al personaggio del Dr. Moreau di H.G. Wells, ha dato vita sull'isola ad una serie di esperimenti grazie ad meteorite radioattivo caduto, guarda caso, proprio vicino alla sua residenza, finalizzati alla creazione di esseri mostruosi che sembrano nati appositamente per combattere Godzilla. Nel nr. 5, sempre disegnato da Sutton, altri mostri ingaggiano sfortunati combattimenti con Godzilla. Il lucertolone Ghilaron, la mosca gigante Lepirax ed il lombricone Centipor vengono comunque facilmente eliminati da Godzilla e il Dr. Demonicus è presto catturato e smascherato dagli agenti dello S.H.I.E.L.D..
Prima di trovare un essere all'altezza del nostro verdone passano alcuni mesi ma, nel nr. 10, ecco rinascere da un lungo periodo di ibernazione Yetrigar, un essere metà uomo metà bestia, che trae ispirazione da una delle più famose leggende americane dei boschi, quella del Big Foot o Piedone , noto anche come Sasquatch. Dal confine col Canada il Piedone traversa buona parte degli States per incontrarsi con Godzilla in uno scenario adatto alle grandi, epiche, battaglie : il Grand Canyon. Yetrigar è forse il mostro made in Marvel più interessante. Yetrigar/Godzilla è uno scontro non solo fisico ma anche tra due tradizioni. Il Piedone è espressione genuina della cultura popolare americana così come Godzilla lo è di quella nipponica. Entrambi però sono in fondo vittime, prede destinate alla cattura da parte dell'uomo e questo tema, anche se in maniera superficiale, emerge e non a caso la sfida si risolve sì in favore di Godzilla, non però in maniera diretta ma grazie all'intervento del mega-robot Red Ronin (del quale si tratterà in un apposito capitolo). Dopo Yetrigar è il momento di nuovi esseri, giunti stavolta da altri mondi. Con una miracolosa esplosione nel cielo gli autori trascinano, senza troppe spiegazioni, Godzilla nello spazio dove affronta Beta-Beast, orrenda creatura che è un mix tra un gasteropode e una formicona. Ma Beta-Beast era un incubo per gli abitanti del pianeta Beta che ringraziano Godzilla meta-trasportandolo “a casa”. E non è ancora finita. Dal pianeta Mega, rivale di Beta, giungono sulla terra Thriax, Krhollar e Rhiahn. Tutto ciò dà vita ad una saga in tre parti (nr.12-13-14) dalla trama un pò confusa, pretesto per battaglie che si voleva spettacolari e che invece si rivelano solo divertenti, non foss'altro per la caratterizzazione di questi mostri dell'Oltrespazio. Se Thriax sembra un rinoceronte senza corno ma con antenne dotate di occhi e Krollar altri non è che uno smisurato millepiedi dotato di unicorno il terzo, Rhiahn, è certo il più esilarante. Testa piatta circondata da dentatura, occhio ciclopico, zampe artigliate, coda mobile a tal punto da creare una centrifuga che gli consente un volo ascensionale o stazionario come quello di un elicottero.
Superfluo dire che Godzilla se ne sbarazzerà, anche se uscirà un pò malconcio dalla triplice battaglia.
L'elenco dei mostri creati ex novo dallo staff Marvel si esaurisce qui ma non sono mancate altre apparizioni di creature fantastiche. Moench e Trimpe si resero conto di avere già sotto copyright un degno avversario per Godzilla: Devil Dinosaur, creato da Kirby nel 1978. Ma come portare Godzilla nella preistoria ? Niente di più facile.
Nel nr. 21 i Fantastici Quattro riescono a bloccare temporaneamente Godzilla e, approfittando di uno stato di momentanea incoscienza del mostro, lo inviano tramite una macchina del tempo, una volta proprietà del Dottor Destino, nell'era mesozoica, ritenendo di inserirlo così in un ambiente a lui congeniale. Ma anche in quell'era non c'è pace per Godzilla. Attaccato da decine di dinosauri carnivori Gojira deve difendersi anche da Devil Dinosaur, il tirannosauro che vive “in simbiosi” con Moon Boy, il ragazzo-scimmia. Godzilla in piena preistoria non si trova poi così a suo agio. In alcuni casi tra simili però ci si aiuta e così Godzilla stringe un'alleanza “istintiva” con Devil Dinosaur.
I due sono assediati da un popolo primitivo che controlla dei ferocissimi sauri giganti. La macchina del tempo attivata dai FQ si rivela mal funzionante e finisce col riportare improvvisamente Godzilla a New York, al centro di Times Square.
In piena Manhattan avviene la sfida tra uno dei veri mostri che da tempo hanno invaso la Grande Mela : i topi. Nel nr. 17, grazie ad un prodigioso gas, Godzilla comincia a ridursi di dimensioni e dopo una assurda scazzottata face to face con Dum Dum Dugan dello S.H.I.E.L.D., il lucertolone comincia a ridursi ancora sino a che, non più grosso di un gattino, viene portato, nell'episodio successivo, a New York per “accertamenti”. Durante lo sbarco dal Behemoth, uno speciale mezzo aereo di trasporto, la gabbietta di Godzilla si apre dopo un urto fortuito sulla rampa di scale. Il mostro - ora mostriciattolo - inizia la sua fuga per le strade - e le fogne - di Manhattan. Lo scontro con l' affamato e vorace topo avviene tra i cunicoli fognari che si trovano sotto l'8ª strada.
Anche se, come recita una didascalia, «gioca in casa» il topo viene sconfitto. Godzilla comincia, lentamente, a tornare alle sue dimensioni e il giovane Rob ritrova il suo amico dalla pelle verde e l'alito di fuoco. Il tutto nelle ultime tre pagine del nr. 18.

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